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Miracolo Italiano

 

E' Natale, anche quest'anno
sta per nascere il bambino.
Tutti quanti sono buoni,
anche a casa Berlusconi.

Silvio e i suoi fanno il presepe
ma...
tutto trema sul più bello
quando Emilio l'asinello
raglia, una, due, tre volte.

Silvio guarda la capanna,
il bue, Giuseppe e la Madonna,
quando scorge, lì sul viso
del divino bambinello,
una lacrima sofferta.

"Presto!" -grida il Cavaliere-
"a me Ferrara, Fini e Letta,
vado subito in diretta,
anzi: meglio una cassetta."

E' la notte di Natale,
tutti stanno alla tivù:
anche il Papa è in camerino,
per la messa del divino;
vedi Scalfaro e Pivetti
quei due bravi chierichetti?

Quand'ecco, a reti unificate,
si oscura il presepe di Piazza
San Pietro, e parte la cassetta.

Berlusconi, assai contrito,
buca il video col dito:
"Ecco a voi, Popol Sovrano,
il Miracolo Italiano.
Piange Gesù, c'è chi non veda
ch'è tutta colpa della Lega?"
Gli fan coro i suoi ministri:
"Assassini, comunisti!"

D'Alema, Bossi e Buttiglione
fanno un voto a San Zenone:
"Facci fare il ribaltone,
saremo casti pii e buoni
se sparisce Berlusconi!"

Il vaso è colmo. Tutti all'armi,
ma chi spara il primo colpo?

D'un tratto, nel silenzio,
si diffonde un odore di zolfo,
ma non sono i primi botti:
è lui, è Giulio Andreotti.

Sst, silenzio, tutti zitti,
parla il Re dei Maledetti:
"Amici, fratelli, compagni,
quel bambino che piangeva
lo vedete solo adesso,
ma so io da quanti anni
sta strillando a più non posso.

Era sera, quando nacque,
ed il buio arrivava.
Mi nascosi lì vicino,
travestito da pastore.
Poi la notte, di soppiatto,
m'incammino zitto zitto,
e riesco a vederlo
mentre tutti stan dormendo...

Io lo fisso, è lì per terra.
Quante storie, tutte false.
Io vi dico, che l'ho visto,
è un bambino, niente più;
anzi, forse anche bruttino.

Tocco un vaso con la mano:
cade rotto in mille pezzi.
Lui mi guarda ed apre gli occhi.
E' un momento: scoppia in pianto.
Io mi alzo, corro, inciampo,
striscio a terra e guardo indietro.
Via, lontano mille miglia!
Che fiatone, che angoscia!

Sulla via della fuga,
vedo tre ricconi in gita:
proprio quelli; i Re Magi.
E' lontano, non è qui
per la meta del viaggio,
son sicuro, ve lo giuro...
Che emozione,
il mio primo depistaggio!

Quante storie da quel giorno,
quante ossa negli armadi.
E quel pianto negli orecchi...

Silvio, Rocco, Massimo
e Umberto, litigate
quanto al resto,
ma poi fate come me:
non chiedetevi il Perché"

Natale '94
Paolo Belardinelli

 

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