Uno
spettro si aggira per Pontassieve, è lo spettro di un ex-candidato. Il
magro spettro di un trombato alle amministrative del '99. Voci di corridoio lo
descrivono come un uomo ormai finito. Un finito e basta secondo altri. Un uomo
che già poche ore dopo il responso delle urne pare aver smarrito ogni dignità,
ogni cura per se stesso, tanto da essere visto da alcuni girovagare, solo, per
gli stabili fatiscenti del vecchio borgo, esempi lampanti di speculazioni edilizie
e ristrutturazioni arbitrarie. In questi luoghi malfamati il Nostro rovistava
nella spazzatura, alla ricerca di un tozzo di pane e di una scorza di formaggio.
Disperato, sommerso dall'immondizia, simbolo concreto della sua corruzione interiore.
Ebbene sì, sono lieto di annunciarlo a tutti; a tutti quelli che credono
ancora nei valori della Democrazia e della Libertà! Un grave pericolo è
stato scampato, dalla nostra Italia. Il progetto in codice GIBICCHIO, che prevedeva
l'occupazione sistematica dei centri nevralgici di potere a partire da Pontassieve
per passare attraverso la Provincia di Firenze, e finire all'Italia, all'Europa
e poi al mondo intero, pare aver subito una decisiva battuta d'arresto. Il Nostro
non ha superato quella ridicola formalità che certi idealisti definiscono
VOTO DEMOCRATICO. Il bieco personaggio in lotta per il potere, non è riuscito
ad imporsi nemmeno in un piccolo comune, dove bastavano 60/70 voti per essere
eletti! A nulla sono valse le sue losche manovre. Ricordiamone a mo' d'esempio
una soltanto, ma che per la sua gravità inaudita non può passare
taciuta: la circonvenzione di incapaci. Ossia la costrizione della vecchia nonna.
Circuita con una squallida promessa, o piuttosto era una minaccia? "Nonna
fai quello che devi fare, e poi riparleremo con calma di quell'ospizio in costruzione,
quello sulla collina che ti piace tanto. Lo sai che c'è anche l'acqua calda?".
Autorevoli fonti di informazione riferiscono che la vecchietta malferma, sia stata
seguita fin dentro la cabina elettorale dall'ombra del candidato, e costretta
a votare da un dito puntato sulla scheda. Un dito macchiato dal fango della corruzione!
Quello del Nostro! Una sola parola è echeggiata nel silenzio del seggio
elettorale. Una voce che avrebbe dovuto inorridire il presidente e gli scrutatori,
ma che il Nostro pare abbia coperto con due secchi colpetti di tosse. "Qui?"
Questa la flebile parola dell'anziana donna che chiedeva conferma al nipote. Qui
devo fare la croce? Qui svilire l'esercizio della sovranità popolare? Qui
perdere la mia dignità di cittadina e di donna? E il bieco nipote, tetro
in volto, scrutandola con gli occhiacci, non disse nulla. Solo annuì con
un cenno del capo. Il cenno duro del Capopopolo. Ricordiamo infine il duro conflitto
interiore in cui il Nostro ha trascinato i suoi migliori amici. Quasi tutti di
provata fede democratica e progressista ma costretti all'amara scelta: l'amicizia
o la politica? Votare un partito di fratelli-massoni e lobbysti oppure seguire
le ragioni del cuore? Ex-comunisti, ex-pidiessini, ex-ulivisti, ex-diessini, ex-diossini,
ex-diosantosache sono entrati sudando nel seggio impugnando stretta la matita
fino a sentire dolore alla mano, ma soprattutto dolore al cuore. E poi? E poi
tutto inutile, non ti hanno eletto. Sei stato trombato! Non si può più
fare nemmeno quella bella discarica abusiva per scorie radioattive in riva alla
Sieve camuffata da baby-parco. Già la cullavo nella mente. Vedevo le erbe
e i fiori blu, le lucertole con tre code e gli scoiattoli ermafroditi che saltellavano
tra i bambini dallo sguardo assente; e il mite pescatore, eccolo là, che
cattura le belle carpe triocchiute tipiche del nostro fiume.
Addio progetto
GIBICCHIO! Addio candidato-consigliere-comunale-provinciale. Il futuro è
altrove, la vita continua, anche se i cavalli zoppi e perdenti finiscono al mattatoio!
Ricordalo.
Attenzione!
Al
prossimo aggiornamento sarà inserito il volantino di propaganda del candidato,
che tanta parte ha avuto nella sconfitta. Se
ne consiglia la visione solo ad un pubblico adulto.


