di
Mario Sensini
da
Il Corriere della Sera del 21 agosto 2005
ROMA
- I ballerini brasiliani saranno felici. I librai di Catania pure. Come il loro
sindaco, del resto. Sicuro che le casse dissestate del Comune assalito dai creditori
sarebbero state presto rimpinguate dal governo. Il provvedimento «quasi»
ad hoc atteso da Umberto Scapagnini, il sindaco di Forza Italia che è anche
medico personale del premier, Silvio Berlusconi, è infatti puntualmente
arrivato. Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale con la data del 18 agosto e quindi
già in vigore. Confermandosi assai ben mirato perché Catania si
rivela lunica città ad avere alla lettera tutti i requisiti per usufruire
dei 18 milioni di euro lanno a partire dal 2005 messi a disposizione del
governo per il sostegno delloccupazione.
OTTO
PER MILLE - Librai e ballerini brasiliani saranno dunque pagati. Per lesattezza
con una parte dei fondi dell8 per mille destinati dai cittadini alla gestione
diretta dello Stato. La copertura dei 18 milioni di euro viene infatti assicurata
in parte con soldi prima accantonati dal governo per le esigenze del ministero
degli Affari Esteri, in parte con la riserva destinata allOrientamento e
la modernizzazione del settore agricolo e per il resto (ovvero per 10 milioni
di euro a partire dal 2006) proprio dall8 per mille dellIrpef di competenza
dello Stato. Un gruzzoletto di circa 140 milioni di euro lanno (il 13% dell8
per mille complessivo, gran parte del quale va alla Chiesa cattolica) al quale
nonostante i vincoli di destinazione, perché i fondi dovrebbero finanziare
interventi di interesse sociale o a carattere umanitario, il governo è
sempre più spesso costretto a ricorrere. Prima per le esigenze più
disparate dei conti pubblici, con la Finanziaria del 2004 che svincolava 80 milioni
di euro lanno della quota statale. Oggi, intaccando anche la quota residua
per gli interventi sociali e umanitari, per risolvere le grane del Comune etneo.
E solo di quello, non di altri.
TAGLIATO
SU MISURA - Un intervento molto ben centrato, si diceva. Il decreto che reca «Disposizioni
urgenti in materia di infrastrutture» in vigore dal 19 agosto, prevede infatti
allarticolo 4 misure per lincremento dei livelli occupazionali offrendo
un premio di 18 milioni di euro lanno ai Comuni che «dal primo luglio
2004 alla presente data abbiano avviato con esito positivo iniziative per la trasformazione
a tempo indeterminato del rapporto di lavoro con i lavoratori socialmente utili».
La misura riguarda solo i Comuni della zona Obiettivo Uno (che copre quasi tutto
il Mezzogiorno) con più di 300 mila abitanti, escludendo quelli che abbiano
goduto in passato di «benefici analoghi». Cioè la sola Catania,
visto che nel Sud di città con oltre 300 mila abitanti oltre Catania ci
sono solo Napoli, Palermo e Bari. Tagliate fuori dalla partita perché,
come spiegava il sindaco Scapagnini anticipando il decreto, «Napoli e Palermo
hanno già avuto benefici analoghi, visto che ogni anno in Finanziaria ricevono
soldi per i lavoratori socialmente utili e i disoccupati organizzati», mentre
Bari «non si è occupata di questa problematica».
E
PERCHE NON CATANIA? - Aveva voglia il rivale Enzo Bianco a ricordare a Scapagnini
che il decreto era stato modificato e laiuto atteso era stato cancellato
in Parlamento. Lunica cosa su cui Scapagnini si sbagliava veramente era
lentità dei fondi messi a disposizione dallo Stato: diciotto milioni
di euro lanno, quasi la metà del plafond atteso dal sindaco, pari
a 38 milioni di euro. Apprezzerà comunque lo sforzo del governo. «E
ovvio che una seria politica del rigore sulla quale questo governo è impegnato
escluderebbe misure ad hoc. Non si dovrebbero fare, ma è altrettanto vero
che ci sono già stati interventi a favore di Napoli e Palermo e, con lultima
Finanziaria, anche per i forestali della Calabria. Se cè il problema
di stabilizzare loccupazione precaria non vedo perché bisognerebbe
escludere Catania» commenta Giuseppe Vegas, vice ministro dellEconomia,
anchegli di Forza Italia.
Mario
Sensini
(21
agosto 2005)
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